L’Isola di Sant’Andrea

L’ Isola di Gallipoli“, conosciuta come Isola Sant’Andrea, è una delle poche isole del Salento e si trova a meno di 2 chilometri dalla costa. La sua superficie, estesa circa 50mila metri quadri, è per lo più di roccia bassa e arida, con poca vegetazione (pochi cespugli di macchia mediterranea) e strati di sale lasciati dalle mareggiate.

I Messapi, che avevano colonizzate le terre del Salento tra il IX ed il III secolo a.C., chiamavano l’isola Achtotus, ovvero Terra Arida, proprio per queste sue caratteristiche.

Quando prima i Romani vinsero i Messapi e poi i bizantini procedettero alla conquista del Salento, qui venne costruita una cappella a Sant’Andrea e l’isola assunse l’attuale nome.

Sulla parte a sud dell’isola è stato costruito, nel 1866, un Faro alto 45 metri ora ristrutturato. Nella parte a nord dell’isolotto vi è un piccolo bacino dove crescono i giunchi. Gli abitanti di Gallipoli, per evitare che l’acqua di questo bacino ristagnasse e diventasse terreno fertile per il diffondersi della malaria, hanno aperto dei piccoli passaggi per far congiungere il bacino con il mare in modo che ci fosse un ricambio dell’acqua.

Il fatto che l’isolotto sia posto lontano dalla terraferma, anche se non troppo, e soprattutto che sia poco adatto ad essere coltivato ed abitato ha consentito che vi si creasse un ecosistema incontaminato con un patrimonio unico dal punto di vista naturalistico.

Vi sono piante che si sono adattate allo spazzolare continuo del vento ed anfratti dove nidificano alcune specie di uccelli, in particolare la specie del Gabbiano Corso. Inoltre è una riserva naturale ed è tappa delle rotte migratorie dell’avifauna.

L’isola d’estate è meta di turisti che vi vanno grazie a imbarcazioni ed il fondale è ricco di coralli, molto apprezzato dai subacquei.